martedì 14 aprile 2009

IL POLLO



Il povero pollastro

antipatico e bruttino,

che nel mondo voleva

salir qualche gradino,

decise di sposarsi

la figlia del tacchino.

Così, per sistemarsi,

(pensava il poverino).

Lei in verità a guardarla,

sembrava una befana,

però in compenso, il padre,

aveva tanta grana.

Al sor tacchino il pollo,

non gli garbava molto,

però da uccello saggio

paziente ed anche colto,

decise di accettarlo,

pensando proprio in quella:

"Meglio un cretino in casa,

che una figlia zitella.

"Così dopo avere preso

l'eroica decisione

sommò insieme tutti i capi

e giunse alla conclusione:

"Visto che sei spiantato

caro pollastro mio,

a sistemare tutto

ci devo pensar io".

Gli costruì una casa

assai grande e tutta nuova

così che loro potessero

pensare poi alle uova,

delle future nozze,

fissarono la data,

ed era ormai vicina,

che sembrava cosa fatta.

Ma proprio in quei giorni

giunse in quella contrada

una gallina nuova,

allegra e spensierata.

Quando il pollo la vide

andò in corto circuito,

in men che non si dica,

sembrò rincitrullito,

Restava li a guardarla

delle giornata intere,

desiderò di amarla

nelle sua vuote sere,

Già si guardava attorno,

gli occhi da pesce lesso,

il becco spalancato

tipico del gran fesso.

Di colpo lui capì!!

Quello era l'amore,

quello che come un tarlo

gli stava rodendo il cuore.

E ormai che è quasi giunto

il giorno del connubio,

nel cranio del volatile

sorge un atroce dubbio.

Povero pollastrello,

sei messo molto male,

non sai più cosa scegliere,

l'amore o il capitale?

Di questa strana storia,

quale sarà le fine?

Curiosi si domanda

noi galli e le galline.

In ogni caso amici

la sua morale è questa

che vale sia per l'uomo

come per quella bestia,

nel nostro strano mondo

nessuno guida il ballo,

però,chi nasce pollo,

non diverrà mai gallo. .

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